100 anni fa la battaglia della Marna

Dopo la battaglia delle Frontiere, lo sfondamento tedesco attraverso il Belgio verso Parigi sembrava inarrestabile. I Francesi erano costretti a una ritirata generale mentre il corpo di spedizione inglese, incalzato dalle armate del Generale tedesco Von Kluck, pensò addirittura di ritirarsi dal fronte. La Blitzkrieg di Von Moltke sembrava destinata ad un rapido successo. La battaglia della Marna, che cambiò il corso della Grande Guerra sul fronte occidentale, fu soprattutto il risultato di una serie di errori strategici tedeschi e di una serie di intuizioni francesi e di eventi ad essi favorevoli. La linea di collegamento tedesca si era infatti smisuratamente allungata durante la corsa verso Parigi. Questo generava preoccupazione presso l’alto comando tedesco, in quanto l’estensione delle colonne portava ad un indebolimento dei fianchi dello schieramento. Questo produsse tra i generali tedeschi la volontà di deviare dai piani di avanzata originali, decidendo una deviazione per raggiungere velocemente Parigi da Est. La capitale era a soli 60 km dalle avanguardie germaniche. Gli inglesi erano in rotta, inseguiti da Kluck.

Il 2 Settembre il governo francese lascia Parigi per Bordeaux. La capitale resta difesa dal generale Joseph Simon Galliéni, molto più risoluto del titubante Joffre. Quando i tedeschi deviarono di nuovo la direttrice di marcia, Galliéni ebbe l’intuizione che cambiò il corso degli eventi. Supportato dai rapporti della ricognizione aerea, insistette presso Joffre perché questi ordinasse l’arresto della ritirata e l’inizio della controffensiva. Il generale aveva compreso bene lo stato di logoramento dei tedeschi e le loro difficoltà logistiche, oltre al vantaggio offerto dall’assurda decisione tedesca di inviare parte del contingente sul fronte orientale per contrastare l’avanzata russa. Il 2 settembre gli inglesi, guidati dal generale French, giunsero in ritirata lungo la Marna facendo saltare i ponti. Galliéni dovette a lungo lottare per convincere l’altezzoso comandante britannico ad aderire al suo piano e di fatto saltò Joffre quando diede ordine alla 6a Armata del generale Maunoury di contrattaccare.

Il 6 settembre la 6° armata francese attaccò i tedeschi presso il fiume Orcq, che opposero una dura resistenza. Ancora una volta fu Galliéni con un’intuizione fuori dagli schemi a salvare la situazione. Fece requisire in poche ore tutti i taxi di Parigi affinché le truppe di riserva della capitale arrivassero in un lampo a rafforzare l’offensiva. Di fatto aveva inventato la prima brigata motorizzata della storia, passata al mito come il giorno dei “Taxi della Marna”. Per rinforzare il fronte dell’Orcq il generale Kluck decise autonomamente di sguarnire il fianco destro. Per gli uomini di Von Moltke fu l’inizio della fine. I britannici cominciarono a penetrare nel varco che si era creato tra le armate tedesche e premeva a sinistra dello schieramento. Fu così che in Von Bulow cominciò a  maturare l’idea di una ritirata generale, visto che anche nella zona delle paludi di Saint-Gond il maresciallo Foch aveva duramente messo alla prova il centro dello schieramento tedesco. Entro il 12 settembre un demoralizzato Von Moltke si recò in Lussemburgo da Guglielmo II il quale, su tutte le furie, lo destituì.

Il sogno della guerra lampo svaniva presso il comando germanico e la Grande Guerra divenne da conflitto di movimento a guerra in trincea.

fonte:http://cultura.panorama.it/foto/100-anni-prima-guerra-mondiale-battaglia-marna

Pino Daniele: standing ovation all’Arena di Verona

La standing ovation dei diecimila spettatori dell’Arena di Verona ha salutato ieri il finale del concerto di Pino Daniele, visibilmente emozionato e soddisfatto per una serata magica. La riproposizione di Nero a metà con il gruppo originale dell’epoca, il sontuoso accompagnamento sinfonico dell’orchestra Roma Sinfonietta e i riusciti duetti con Mario Biondi, Elisa, Emma, Francesco Renga e Fiorella Mannoia sono stati gli ingredienti di un’esibizione che il Mascalzone Latino non dimenticherà facilmente. Continua a leggere

Il Vaticano riscopre Pasolini: il suo Vangelo

Il Vangelo secondo Matteo compie cinquant’anni e la Chiesa di Papa Francesco riconosce a distanza di mezzo secolo che «forse è la migliore opera su Gesù della storia del cinema». L’Osservatore Romano non nutre dubbi: è un film «scolpito nella pietra». Il tempo passa, i giudizi si ammorbidiscono, gli orizzonti si schiariscono. Quando nel 1964 Pier Paolo Pasolini presentò la pellicola al mondo, raccontò di averla ideata e diretta più che per scuotere il mondo intellettuale, per squassare quello ecclesiale. Di fatto quando uscì, il giornale della Santa Sede riservò al capolavoro una accoglienza alquanto gelida. Titolo: «Fedele al racconto, non all’ispirazione del Vangelo». Erano i tempi del post Concilio, di Papa Montini, del mondo diviso in due blocchi, delle tempeste ideologiche. In generale il film fu apprezzato dalla critica cattolica ma sottoposto a una raffica di giudizi negativi da parte della sinistra. Pasolini si difese rispondendo ai critici che aveva potuto fare quel Vangelo così come era stato fatto, proprio per il suo non essere Continua a leggere

Saint-Exupéry, sulle ali del mito: 70 anni fa la morte dell’autore de “Il piccolo principe”

IL PERSONAGGIO
Una vita avventurosa e breve. Una morte rimasta per anni un mistero. Un aristocratico, un pioniere dell’aviazione, capace di tracciare nuove rotte tra Europa Africa e Sud America. Un giornalista, un inventore, uno scrittore famoso. Ce n’è abbastanza per fare di Antoine de Saint-Exupéry una leggenda. A farne un mito però, non sono le sue corrispondenze, né i suoi libri sull’epopea del volo (da Corriere del suda Volo di notte, da Terra degli uomini a Pilota di guerra e al postumo Cittadella). Ma un testo enigmatico e struggente, accompagnato da deliziosi disegni ad acquerello: Il Piccolo Principe. Un bestseller da 150 milioni di copie e 275 edizioni in altrettante lingue (in Italia è pubblicato da Bompiani). Ma anche la chiave di volta per avvicinarci all’uomo Saint-Exupéry, e al suo mistero, a 70 anni dalla scomparsa. Continua a leggere

L’Opera apre sul Nilo: inaugurazione il 27 novembre con l’Aida di Verdi diretta da Riccardo Muti

Sarà l’Aida di Giuseppe Verdi, come previsto, l’opera inaugurale della stagione 2014-15 dell’Opera di Roma, il 27 novembre al Costanzi, sul podio Riccardo Muti, regia di Pier’Alli. Il cartellone presenta, in tutto, quattordici produzioni per 114 recite. Nel dettaglio e parlando solo di lirica: Aida dal 27 novembre al 14 dicembre (è prevista una ripresa dell’allestimento dal 23 aprile al 3 maggio, sul podio Donato Renzetti). Nel cast di Muti, tra gli altri, Violeta Urmana, Ekaterina Gubanova, Krassimira Stoyanova, Aleksandrs Antonenko. Werther di Massenet dal 18 al 29 gennaio, sul podio Jésus Lopez-Cobos, regia di Willy Decker. Rigoletto di Giuseppe Verdi dal 4 all’8 febbraio, direttore Gaetano D’Espinosa, regia di Leo Muscato. Tosca di Giacomo Puccini dal 1°al 28 marzo Continua a leggere

Terzo Premio Roberto Morrione consegnate le 3 inchieste finaliste

premioI tre lavori finalisti in concorso per la terza edizione del Premio per inchieste televisive intitolato a Roberto Morrione sono stati consegnati alla giuria entro la data stabilita del 30 giugno 2014.  I tre lavori – “Una storia sommersa”, “Anello di fumo” e “I camion degli altri” – erano stati selezionati fra i 66 progetti pervenuti lo scorso gennaio.  Si tratta di tre inchieste che hanno messo a dura prova i giovani autori, sia sotto il profilo professionale sia sotto quello dell’impegno civile, comportando anche un certo rischio per la scabrosità dei temi trattati. Il verdetto sarà reso noto a settembre a Riccione, quando l’inchiesta giudicata migliore sarà presentata, assieme alle altre, durante la XX edizione del Premio Ilaria Alpi.  Continua a leggere

Quando la banda passò, arriva a Roma il primo festival delle street band

La parola d’ordine di questo momento è STREET: in un periodo in cui la Capitale risplende nel panorama internazionale per le sue opere di street art e per il grande successo dei progetti legati allo street food non poteva mancare il primo festival musicale legato delle Bande da strada. La prima edizione del Roma Street Band Festival prende il via il 18 luglio e prosegue fino al 20 luglio,
a Vila Brasil all’interno del Roma Vintage Village, in via Casilina 712.
Un’esplosione di suoni e colori all’insegna della fusione di stili e culture diverse, una manifestazione di 3 giorni che fonde generi musicali differenti spaziando dal funk al jazz, passando per i ritmi sudamericani e africani, per arrivare alle sonorità balcaniche e mediterranee. Ad esibirsi Telefunk’n , Girlesque , Pink Puffers Drum & Brass Phunk Band , Mo’ Better Band- Mistura Maneira, Tam Tam Morola – Los Adoquines De Spartaco, Errichetta Underground e Banda Adriatica, 9 band di altissimo profilo artistico, maestri delle 7 note e dell’intrattenimento, accomunati da un’unica caratteristica: esibirsi per la strada, dalle piazze agli slarghi, ai vicoli più stretti, e coinvolgere con la loro energia un pubblico di tutte le età. Continua a leggere

Porto, archeologi svelano cantiere navale e residenza marmorea di Traiano

Le dimensioni dovevano essere imponenti, quasi colossali, che potrebbero competere oggi con i cantieri navali delle più moderne città portuali del terzo millennio. Solo i resti di pilastri crollati, agli occhi esperti degli archeologi, lasciano intuire un’altezza delle murature delle aule di oltre dodici metri, ma senza contare le volte delle coperture. Nella vasta area di scavo dell’antica città di “Portus” (Porto a Fiumicino), il grandioso insediamento portuale voluto dagli imperatori Claudio e Traiano e sviluppatosi tra il I e il II secolo d.C., ad aver entusiasmato gli archeologi è il complesso architettonico identificato con i cosiddetti “Navalia” imperiali, ossia gli arsenali di Traiano, un edificio che poteva avere anche una funzione militare. «Finora le indagini avevano raggiunto i livelli delle strutture più tarde, frutto di rimaneggiamenti successivi, che avevano documentato le fasi di abbandono – racconta Renato Sebastiani funzionario della Soprintendenza archeologica e responsabile dell’area – ma ora abbiamo trovato i piani originali dell’età di Traiano, strutture che hanno tutte le caratteristiche per essere identificate come arsenali». Continua a leggere

Musei: rivoluzione Franceschini. Ecco cosa cambia

roma museiCon l’annuncio a sorpresa del Ministro Franceschini parte la rivoluzione di orari e tariffe per accedere ai musei e alle aree archeologiche.

Ecco come:

1. Gli over 65 pagheranno il biglietto. Fino a oggi questa categoria entrava gratuitamente: ma l’analisi dsui dati ha rivelato che più di un terzo dei visitatori non pagava il biglietto, tra cui i numerosi turisti stranieri americani e giapponesi over 65.

2. L’ accesso sarà gratis per tutti ogni prima domenica di ogni mese (“Domenica al museo”: porte aperte gratis per tutti in tutti i Musei e i luoghi della cultura statali).

3. Ogni anno saranno organizzate due Notti al Museo al costo di 1 euro. Continua a leggere

I segreti del parco di Villa Torlonia, tra arte, tunnel e bunker

roma museiIl gusto della scoperta. Se c’è un luogo a Roma che offre l’ebbrezza dell’esplorazione, questo è Villa Torlonia. Senza limiti d’età o smanie culturali. Perché qui la cultura ha un’anima caleidoscopica. Si compone e si scompone in diverse forme e colori disseminando i tredici ettari di parco di mille suggestioni, con fior di edifici storici che rientrano tutti nel Sistema Musei in Comune di Roma Capitale gestito da Zetema sotto l’egida dell’Assessorato alla Cultura e della Soprintendenza capitolina. Villa Torlonia è l’ultima residenza nobiliare costruita a Roma, l’unica tenuta pubblica che risale all’Ottocento, e che risente dell’estro e delle bizzarrie di principi esuberanti. Una committenza incredibile. Soprattutto l’ultimo erede, Giovanni Torlonia, cultore di esoterismo. Continua a leggere